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Un romanzo breve, misterioso, dilatato tra metafisica e fantascienza. Un anonimo protagonista che insiste per entrare - e poi si fa rinchiudere, pur conscio che non potrà più uscirne - tra le mura di una lugubre città-prigione. Non sapremo mai il perché di un gesto così drastico, né verremo a conoscenza delle sue vicissitudini passate. Una sorta di penombra perenne, di asfissiante apnea, addensa le pagine dell'incubo futuribile eppure così "contemporaneo" che Tinivella costruisce in forma di omertoso diario, nel quale protagonisti e comprimari rinunciano alla propria personalità, addirittura al proprio nome. Tuttavia sotto la cenere dell'acquiescenza lo spirito non vuole ammutinarsi in via definitiva.